Non si può essere obbligati in un contratto per sempre, soprattutto quando i rapporti tra le parti si stanno incrinando. Vediamo quindi cosa significa recedere da un contratto e come puoi essere gestita questa situazione prima che diventi un problema
Cos’è il recesso?
Il recesso è una forma di scioglimento del contratto tra le parti: l’accordo non avrà più efficacia e le parti quindi saranno libere.
Ad esempio:
- Il cliente che non ha più budget da investire in pubblicità, manifesta all’agenzia di comunicazione la volontà di sciogliersi dal contratto.
- L’agenzia di comunicazione che sta gestendo un cliente poco collaborativo o con troppe pretese in termini di richiesta di modifica, vuole sciogliersi dal vincolo contrattuale.
È fondamentale gestire in via preventiva queste situazioni (o casi simili) per evitare che sorgano problematiche più gravi (mancato pagamento ad esempio) che possono invece causare la necessità di risolvere il contratto per inadempimento.
Tipi di recesso dai contratti di comunicazione e di servizi pubblicitari
Esistono diversi tipi di recesso che possono avere effetti diversi nel rapporto tra le parti, con specifico riguardo ai servizi erogati da un’agenzia di comunicazione o da un freelance creativo o comunque da un professionista che lavora online.
Infatti, la peculiarità è il fatto che, alcuni servizi sono di durata (come ad esempio la gestione dei social per un periodo di tempo d 6 o 12 mesi) altri invece sono una tantum (come ad esempio l’impostazione di una strategia), oppure sono a richiesta (come ad esempio l’accesso per fare delle clip per il sito internet).
1) Il recesso unilaterale: cosa può stabilire il contratto
Significa che le parti hanno previsto, all’interno del contratto, la possibilità di sciogliersi a certi termini e condizioni.
Diventa quindi molto utile avere un contratto con cui stabilire:
- i casi per i quali le parti possono sciogliersi dal contratto;
- le tempistiche di preavviso e le modalità con cui esercitare questo diritto;
- le attività da svolgere per sciogliersi dal vincolo (es: pagamento della fase di lavorazioni)
2) Il recesso unilaterale: cosa dice la legge
In altri casi è la legge a stabilire la possibilità di sciogliersi, sempre unilateralmente (quindi non serve l’accettazione della controparte) da un contratto.
Ad esempio:
- Se il contratto non ha ancora avuto un principio di esecuzione, ciascuna delle parti può sciogliersi dal vincolo. Ma cosa significa, in un contratto di strategia SEO questo?
- Se si tratta ad esempio di un contratto di appalto e servono delle modifiche al progetto creativo iniziale tali da determinare che l’importo delle variazioni supera il sesto del corrispettivo pattuito, l’agenzia può recedere dal contratto; se invece le variazioni sono di notevole entità, è il cliente a poter recedere con obbligo di corrispondere un’equa indennità. Ma come si cala questa regola in un contratto di servizi d comunicazione di un’agenzia di comunicazione?
- Sempre con riguardo il tipo di contratti che ci interessa, la legge prevede comunque che il committente abbia sempre la possibilità di sciogliersi dal contratto (quindi anche dopo l’esecuzione) purchè tenga indenne l’appaltatore delle spese sostenute, dei lavori eseguiti e del mancato guadagno. Non pensi sia importante stabilire a priori, anche all’interno dell’accordo, cosa rientra in questa indennità?
3) Il recesso da un contratto di consulenza continuativa
Se si tratta di un contratto a tempo indeterminato (quindi che non ha una fine, come può essere la consulenza continuativa resa da un’agenzia di comunicazione), è sempre possibile sciogliersi dal vincolo manifestando questa intenzione alla controparte.
Questo perchè, chiaramente, non si può essere obbligati per sempre ad un contratto. In questo senso quindi, non serve un’autorizzazione specifica ma semplicemente una delle parti non intende più proseguire.
In questo caso, il contratto concluso tra le parti ben può prevedere un pagamento di una certa somma per consentire il recesso oppure lo svolgimento di una diversa prestazione (ad esempio, riconsegna dei materiali che l’agenzia aveva messo a disposizione del cliente).
Perchè il recesso del cliente è un problema?
Le problematiche possono essere diverse, io posso fornirti alcuni spunti, tratti dalla realtà dei clienti.
Ad esempio penso a situazioni di questo genere:
- Il contratto che stai usando prevede che il cliente possa sempre recedere, semplicemente con un preavviso di 10 giorni. Se però hai già svolto e consegnato tutta la strategia ma non hai previsto che ci fosse un corrispettivo maggiore all’inizio, ti trovi che il lavoro che hai svolto non è coperto dai ricavi, perchè non pensavi che il cliente manifestasse l’intenzione di chiudere.
- Non c’è un documento contrattuale e semplicemente il cliente manifesta la volontà di non lavorare più con te perché ritiene che i risultati non siano stati raggiunti. È però in possesso dei masters o di altri elementi che possono essergli utili. Erano di sua proprietà o concessi in uso durante la vigenza dell’accordo?
- Il cliente dice di non avere più budget e quindi tu, non volendo lavorare gratuitamente decidi di accettare la volontà manifestata dal cliente. Tuttavia, per accettare quel cliente hai dovuto rifiutare altre proposte, confidando che il lavoro proseguisse per tutti i 12 mesi e non si chiudesse dopo i primi 2. è quindi bene quantificare il corrispettivo per il recesso e quindi il mancato guadagno.
Ti ci ritrovi? Sicuramente conoscerai qualche collega creativo che ha dovuto affrontare e gestire situazioni simili.
Si può recedere senza un contratto?
Sulla base di quanto esposto, la risposta è si, si può sciogliersi da un contratto anche senza ci sia un documento contrattuale che lo stabilisca. Tuttavia, non è infatti questo il problema. Il fatto è che, senza un atto scritto, si applica quanto stabilito dalla legge e l’agenzia non può avere una tutela specifica.
Ad esempio, se si tratta di un servizio continuativo come può essere quello di gestione dei social network, visto che il contratto è a tempo indeterminato, la parte può sempre recedere. La legge però non stabilisce né le tempistiche né eventuali attività da compiere come subordinate all’esercizio del diritto di recesso. Il contratto invece può prevedere queste clausole e consentire all’agenzia una tutela sul punto.
Inoltre, ti ricordo che la legge non va a regolamentare il contratto di servizi di comunicazione o il contratto di consulenza SEO. Se non c’è un documento contrattuale si applicano i principi generali applicabili a tutti i contratti (ad esempio, anche al contratto di locazione che nulla a che vedere con i servizi di naming) oppure le disposizioni previste all’interno della disciplina dell’appalto e del contratto d’opera che sono affini ai servizi promozionali (in cui tuttavia, anche in questo caso, valgono anche per la costruzione di un edificio, che è diverso rispetto alla realizzazione di un e-commerce).
Cosa ne pensi?