Si possono utilizzare scatti fotografici molto famosi, rielaborarli, modificarli, renderli una cosa completamente nuova ma utilizzando, come base, una fotografia che è divenuta molto nota?
Le fotografie del bacio a Times Square
Gli scatti fotografici che ho esaminato sono due.
Il primo, famosissimo, conosciuto anche come il bacio a Times Square realizzato dal fotografo Alfred Eisenstaedt, divenuto il simbolo della fine della seconda guerra mondiale. Il secondo, anch’esso noto e stampato sui giornali, eseguito dal fotografo militare Victor Jorgensen.
Le fotografie sono state scattate nel 1945: sono quindi trascorsi appena 75 anni dagli scatti. Alfred Eisenstaedt risulta deceduto nel 1995 mentre Victor Jorgensen nel 1994. Non sono quindi decorsi 70 anni dalla morte dei fotografi, tempo a cui di norma si fa riferimento per stabilire l’estinzione dei diritti di utilizzazione economica sugli scatti.
Sebbene le fotografie possano sembrare, per certi versi simili seppur con angolature nettamente differenti, vi è una distinzione giuridica fondamentale che deve tenersi in debita considerazione da coloro che volessero utilizzare gli scatti.
Tutti i diritti riservati vs nessun diritto riservato
Cosa significa che tutti i diritti sono riservati?
Lo scatto di Alfred Eisenstaedt è protetto da copyright. “Tutti i diritti sono riservati“.
Il fotografo che ha realizzato lo scatto, oltre ad essere l’autore dal punto di vista morale (può quindi vantare i diritti di paternità sull’opera dichiarando di aver realizzato lo scatto) è anche titolare di tutti i diritti patrimoniali sulla stessa.
Questo significa che un qualsiasi utente del web non può utilizzare lo scatto, inserirlo nel proprio sito, rielaborarlo e farne una nuova immagine. La rielaborazione creativa determina la creazione di una nuova opera anch’essa protetta dal diritto d’autore, la quale tuttavia può essere legittimamente realizzata solo dopo aver ottenuto l’autorizzazione da parte del fotografo.
Cosa significa che nessun diritto è riservato?
Lo scatto di Victor Jorgensen è invece di pubblico dominio. E quindi “Nessun diritto riservato“.
Il fotografo che ha realizzato lo scatto, in questo caso era un dipendente dello Stato (corpo marina militare).
Nelle situazioni in cui il fotografo rinuncia ai diritti di utilizzazione economica sull’opera, qualsiasi persona può utilizzare e rielaborare in modo creativo lo scatto. È tuttavia doveroso non ledere i diritti di natura morale, che rimangono in capo all’autore: la modifica, sebbene autorizzata, non può recare pregiudizio al fotografo.
Se vuoi approfondire la tematica del pubblico dominio e del copyleft, posso consigliarti la lettura di un articolo dedicato: Copyleft e pubblico dominio: quali differenze?
Come faccio a sapere se posso usare una fotografia?
Quello che ho citato è un esempio, noto.
In generale, è fondamentale tenere in debita considerazione i diritti di utilizzo della fotografia.
E quindi, se una fotografia in formato digitale si trova su internet, per ciò solo non significa che l’utilizzo sia libero. Al contrario, se nulla è specificato si applica la regola che prevede che “tutti i diritti sono riservati”. Laddove l’utente desideri fruire dello scatto deve informarsi per sapere se eventualmente quell’opera costituisce un’eccezione ed è quindi liberamente utilizzabile, ovvero possa essere usata entro certi limiti.
In ogni caso poi, se ti interessa il tema della rielaborazione delle opere fotografiche (attività ad esempio, del fotoritoccatore o postproduttore) ti suggerisco di vedere l'articolo Rielaborazione e modifica di fotografie: requisiti e limiti.
Qual è la procedura corretta da seguire?
Nel momento in cui si individua un’immagine da voler utilizzare, è importante indagare su chi è il soggetto che detiene i diritti di utilizzo che a te interessano (non necessariamente il fotografo). Sarà quindi necessario prendere contatti con lo stesso e richiedere la cessione del diritto di rielaborazione, la licenza d’uso dell’immagine o di parte della stessa ed individuare bene le finalità e i termini.
Queste attività, dopo averle concordate, è importante vengano trasferite in un documento scritto e sottoscritto tra le parti affinché si sia a conoscenza dei limiti, dei diritti e delle facoltà di ciascuno.
Photo by John Kappa on Unsplash