Il collettivo di artisti è un gruppo di professionisti creativi che lavorano per un obiettivo comune mettendo a disposizione le proprie competenze, tipicamente multidisciplinari. Ma quali sono gli aspetti legali di maggiore importanza? Come proteggere le opere del collettivo? Chi è titolare dei diritti? Come gestire gli aspetti contrattuali?
Come costruire un collettivo di artisti
Il collettivo di artisti è una forma di collaborazione tra freelance creativi.
Non è riconosciuta formalmente dalla legge (non esiste il contratto di collettivo d’artisti) ma per costruire un collettivo d’artisti si può fare riferimento agli istituti giuridici tipici del codice civile. Questo solo dopo aver analizzato con specificità e con un consulente legale specializzato, come gestire i profili legali delle persone e delle opere.
Per costruire un collettivo di artisti è quindi fondamentale partire dall’organizzazione del collettivo stesso.
La forma giuridica dell’ente
ll collettivo può assumere la veste dell’associazione, della cooperativa, dell’impresa creativa o culturale o di altra entità legale; per decidere quale forma giuridica dare è importante interrogarsi ad esempio su: quale attività svolgerà l’ente? chi partecipa all’ente? chi sono i soci, gli amministratori, i collaboratori?
Attenzione però: gli artisti possono decidere di non costituirsi come ente ma semplicemente collaborare in uno specifico progetto e quindi costituire una relazione temporanea.
I contratti del collettivo di artisti
Gli artisti, per la corretta gestione dei propri rapporti, verso l’interno (nel collettivo stesso) e verso l’esterno (clienti, fornitori, collaboratori) hanno necessità di adottare dei contratti.
I contratti tra gli artisti del collettivo
È importante definire bene, per ciascuna, quelli che sono gli aspetti di maggiore rilevanza, con riguardo alla proprietà delle opere, alla gestione delle idee, ai profitti, alle responsabilità, ecc.
Ad esempio, per esperienza:
- Accordi preliminari: nel momento in cui si iniziano a condividere le idee è importante definire i profili di concorrenza, di uscita e di entrata, di partecipazione questo sia per la protezione del team, del lavoro, dei contenuti;
- Informazioni confidenziali: accanto a quanto sopra, in generale, i dati che vengono condivisi, possono essere delicati e può esserci la necessità di tenerli segreti (ad esempio, un lancio di un prodotto che se viene percepito da un competitor potrebbe mettere nel nulla l’investimento).
- Contratto quadro: nella fase successiva, quando si inizia a dare una forma all’idea, è importante regolamentare in generale i profili di responsabilità, di profitto, di proprietà delle opere, ecc;
- Contratti per singoli progetti: vi sarà poi la necessità di gestire la singola commessa, ovvero la richiesta avanzata dal cliente specifico che quindi potrebbe semplicemente specificare quanto descritto nel contratto quadro oppure anche derogare, se necessario, gli accordi presi;
- Procedure preventive: suggerisco anche di concordare in via preliminare i profili patologici come potrebbero essere i ripensamenti del cliente, i profili di non soddisfazione, i ritardi nelle consegne (magari imputabili ad uno degli artisti del collettivo).
I contratti con i clienti (curatori e gallerie) e fornitori
Il collettivo potrebbe relazionarsi con clienti, fornitori, collaboratori; e nello specifico, con curatori, altri artisti, progettisti, gallerie.
Tutto questo richiede degli accordi specifici in ragione al tipo di attività e al tipo di richiesta. Anche qui, non esistono accordi standard ma è fondamentale costruire il modello contrattuale necessario per il collettivo da poi utilizzare in via autonoma per le varie richieste.
Ti sconsiglio di utilizzare dei format online optando invece per investire in un proprio documento contrattuale strutturato sulla base della tua realtà creativa.
Tutela delle opere create dagli artisti del collettivo
Ci possono essere diverse ipotesi: l’opera è creata con il contributo indistinguibile di tutti gli artisti oppure l’opera è la somma di singole attività realizzate in via autonoma dai vari artisti; oppure ancora alcuni artisti partecipano all’aspetto strategico, altri invece sono maggiormente operativi. Altra ipotesi ancora è quella in cui l’opera realizzata dal collettivo in realtà trae origine da un’opera creata in via autonoma precedentemente da uno degli artisti.
Quesiti per il copyright nel collettivo d’artisti
Massima attenzione a come gestire la titolarità: ti suggerisco di partire da alcune domande che poi si trasformano, sulla base delle risposte, in clausole contrattuali che considerano la legge a protezione del diritto d’autore.
- L’opera è realizzata in modo collettivo? Come è gestita la partecipazione di ciascuno?
- L’opera è sviluppata sulla base di singole attività autonome?
- Ci sono degli artisti che si occupano solo dei profili intellettuali?
Responsabilità legale del collettivo di artisti
Come ti dicevo, è fondamentale regolamentare in via preventiva i profili patologici, sia nel rapporto con il cliente finale, sia con riguardo alla responsabilità effettiva dei singoli artisti del collettivo.
Verso l’esterno, verosimilmente, se il collettivo è un ente (associazione ad esempio) l’ente stesso è responsabile. Se invece si presenta in modo unitario all’esterno, tutti saranno ugualmente responsabili verso il cliente. Probabilmente, il cliente potrà rivolgersi a uno degli artisti per l’intero.
Nei rapporti verso l’interno poi sarà possibile agire in regresso in ragione all’effettiva responsabilità del singolo artista. I profili di responsabilità possono riguardare:
- inadempimento: il lavoro non è stato svolto o non è stato realizzato in modo corretto;
- ritardo: l’opera è stata consegnata in ritardo
- vizi e difetti: l’opera non ha le caratteristiche richieste ovvero è difettosa, non funzionante (in ragione chiaramente al tipo di opera)
- gestione della risoluzione e del ripensamento;
5 domande per inquadrare giuridicamente il collettivo d’artisti
Tanto detto quindi, ti suggerisco quindi di esaminare seriamente i profili qui sinteticamente esposti per individuare la veste giuridica più consona alla gestione dell’attività creativa.
Potresti quindi partire da:
- Il collettivo è permanente (da qui in avanti lavorarete insieme) temporaneo (per singolo progetto)?
- Il collettivo è composto solo da artisti operativi o anche da altri?
- Come vengono gestiti i rapporti interni?
- Esistono dei contratti verso l’esterno?
- Quali sono le problematiche che si sono affrontate (es: mancato pagamento, mancata consegna, ecc)
Foto di Hashem Al-Hebshi su Unsplash