Dopo aver definito gli obiettivi di welfare serve mettere in campo azioni effettive e concrete per raggiungerli, oltre che strumenti di verifica e resoconti. Ecco come elaborare un piano di welfare.
Cos’è il welfare e perchè è importante
Come ti abbiamo spiegato, il welfare è l’insieme di iniziative, beni e servizi che un’agenzia di comunicazione mette a disposizione dei propri lavoratori per aumentare il loro benessere e favorire la conciliazione tra vita privata e lavorativa.
Anche una software house, piena di professionisti IT e bravissimi nerd vuole dipendenti felici, che ci sentono soddisfatti e che non vogliano accettare la prima diversa proposta lavorativa: adottare una people strategy adeguata, migliora il benessere, la motivazione e la soddisfazione del personale, oltre che, chiaramente, rendere attrattiva l’azienda sul mercato.
Le regole di base per il welfare aziendale
Il principio generale da tenere a mente è che: il welfare aziendale non è uno strumento che può essere utilizzato ad personam cioè nei confronti di un solo lavoratore.
I servizi welfare devono essere rivolti alla generalità dei dipendenti o a categorie omogenee: per categoria non si intendono solo le classiche suddivisioni in dirigenti, quadri, impiegati ed operai ma si tratta di un gruppo definito di lavoratori che si trovano nella medesima situazione (come i lavoratori appartenenti allo stesso livello o con la medesima qualifica).
Altra regola è che, per ottenere il miglior vantaggio fiscale, i servizi welfare devono essere concessi quale adempimento di un obbligo assunto dall’azienda in base a disposizioni di contratto o ad un regolamento aziendale.
Cos’è il piano di welfare
Il piano di welfare è quindi uno strumento fondamentale per l’agenzia di comunicazione che mira al benessere dei propri lavoratori. Si tratta di fissare gli obiettivi, descrivere le azioni, attivare i servizi, erogare i beni, analizzare l’impatto, valutare i risultati, beneficiare dei vantaggi fiscali.
Si tratta quindi di un’attività complessa che deve essere integrata con tutte le altre iniziative.
Come costruire un piano di welfare
Conviene redigere un Piano Welfare composto da:
- un Regolamento Aziendale, una parte teorica quindi, in cui vengono descritti i requisiti che consentono a ciascun lavoratore di accedere al welfare.
- un Regolamento Attuativo che mostra a ciascun lavoratore come può scegliere tra i vari servizi e come quindi attivarli.
A tal fine, diverse compagnie assicurative e bancarie oltre alle società di servizi hanno implementato delle piattaforme welfare on-line alle quali il singolo dipendente accede con le proprie credenziali, visualizza il paniere di beni e servizi a disposizione, le singole condizioni di utilizzo e compie infine la propria scelta.
Accanto a questo servizio (che l’azienda può sempre sviluppare al proprio interno) è fondamentale curare la parte contrattuale con la predisposizione del Regolamento Aziendale, sia – come detto – per poter beneficiare delle migliori condizioni fiscali e ridurre i costi per l’azienda, sia per evitare contenziosi fiscali o con gli stessi dipendenti.
E’ altresì possibile creare una politica di welfare più ampia che comprenda non solo la disponibilità di beni e servizi tra cui scegliere, ma l’introduzione di politiche e misure mirate a favorire il benessere dei propri dipendenti quali l’estensione dei congedi di maternità e paternità o l’introduzione di permessi retribuiti specifici per venire incontro ad esigenze personali o familiari presenti nella maggior parte del personale o l’implementazione del nido aziendale o programmi di prepensionamento o l’estensione delle ferie per i lavoratori con maggiore anzianità di servizio.
Chiaramente prima di definire le azioni e gli obiettivi serve partire da un’indagine preliminare dei bisogni diffusi tra i dipendenti e dalla valutazione economica e d’impatto delle eventuali iniziative, per poi tradursi sul piano contrattuale nella messa a punto di un accordo aziendale o sindacale.
L’avvocato deve quindi essere necessariamente coinvolto sin dall’inizio in quanto la partecipazione dei lavoratori a queste attività deve essere correttamente gestita.
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