Il forfettario è un regime fiscale agevolato per i soggetti che hanno un volume d’affari di ridotte dimensioni: adatto quindi a freelancer ossia a coloro che inizia la propria attività creativa magari dopo un periodo di ricevute per prestazioni occasionali.
I requisiti di accesso e i casi di esclusione, indicati dall’Agenzia delle Entrate per qualsiasi tipologia di attività, li trovate qui.
Come aprire la partita iva per freelance
Coloro che iniziano a svolgere l’attività creativa, entro 30 giorni dalla data dal suo inizio, dovranno compilare e depositare (in proprio o tramite un intermediario) il modello AA9/12 denominato “dichiarazione di inizio attività, variazione dati o cessazione attività ai fini iva”.
In generale dovranno indicarsi: i dati del freelancer, il luogo ove verrà svolta l’attività d’impresa, il codice ateco dell’attività principale e di eventuali attività secondarie. Il modulo dovrà poi essere sottoscritto personalmente dal creativo.
Codice ateco freelance: quale scegliere?
Il codice ateco è una stringa di sei numeri che identificano l’attività che il freelancer svolge; tale codice dovrà essere indicato nel modello di apertura della partita iva e verrà utilizzato per determinare la tassazione dei redditi del creativo. Risulta quindi importante la corretta individuazione dell’attività svolta; eventualmente, al momento della compilazione del modulo di apertura della partita iva o successivamente, potranno essere indicate più attività, una principale e le altre secondarie.
Per il fotografo, i codici ateco entro cui scegliere rientrano nella macro categoria “74.20 – Attività fotografiche”. Nello specifico potrà optarsi per “74.20.19 – Altre attività di riprese fotografiche” ovvero produzione di servizi fotografici per fini commerciali e amatoriali: ritratti fotografici quali foto formato tessera, foto scolastiche, servizi per matrimoni eccetera, foto pubblicitarie, per pubblicazioni, per servizi di moda, a scopo di promozione immobiliare o turistica, videoregistrazione di eventi: matrimoni, meeting eccetera.
Per il videomaker, i codici ateco entro cui scegliere rientrano nella macro categoria “59.1 -Attività di produzione, post-produzione e distribuzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, registrazioni musicali e sonore”. Se ad esempio il freelancer realizza spot pubblicitari destinati alla TV, il codice da scegliere è il 59.11.00 “produzione di film, video, programmi televisivi (serie televisive, documentari eccetera) o spot pubblicitari per la TV“.
Per i grafici pubblicitari, come coloro che creano l’interfaccia grafica di un sito web, i codici ateco entro cui scegliere rientrano nella macrocategoria “74.10” e sono rispettivamente “74.10.29 – Altre attività di disegnatori grafici” e “74.10.21 attività dei disegnatori grafici di pagine web”.
Per il social media manager, ovvero colui la cui attività attiene sia alla consulenza in materia marketing sia alla concreta attività di promozione dell’attività aziendale del cliente, i codici ateco di riferimento sono rispettivamente il 70.22.09 che contiene l’attività di “consulenza in materia di gestione del marketing: analisi e formulazione di una strategia di marketing, formulazioni di politiche in materia di servizio clienti, di prezzi, canali di pubblicità’ e distribuzione, design eccetera” e il “73.11.02 – Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari”.
Per consultare, individuare e scegliere il codice ateco che maggiormente si confà allo svolgimento della vostra attività, Infocamere offre un servizio online a cui potete accedere cliccando qui.
Tassazione del creativo
L’aliquota è al 15% con ricavi annui fino ad Euro 65.000,00. Per i primi 5 anni l’aliquota è al 5%.
La base imponibile su cui calcolare l’imposta non è il reddito complessivo ma viene calcolata attraverso un coefficiente di redditività individuato in base al codice ateco di appartenenza.
Per il fotografo e il grafico, ad esempio, il coefficiente di redditività è il 78%.
Ciò significa, che con un reddito di Euro 30.000,00 annui, l’imposta da versarsi l’anno successivo viene calcolata su Euro 23.400,00 (30.0000×78/100) ed è pari ad Euro 1.170,00 per i primi 5 anni (23.400,00×5/100) e diventa Euro 3510,00 per i successivi (23.400,00×15/100).
Fatturazione del creativo
Per coloro che appartengono al regime forfettario, attualmente vige un doppio binario, ovvero la facoltà di optare per la fatturazione elettronica ma la possibilità di continuare ad utilizzare il documento fiscale cartaceo.
Contratti per creativi
Dopo aver aperto la partita iva e aver quindi svolto tutte le attività prettamente da “commercialista” è bene tenere in considerazione, in via preventiva, anche tutti gli aspetti legali collegati all’avviamento dell’attività. Posso suggerirti di iniziare con un contratto.
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