La distinzione tra influencer e ambassador è abbastanza chiara, ma come si traduce a livello legale la pubblicità effettuata con queste persone? Il contratto con influencer e ambassador dev’essere la base per una collaborazione efficace e serena.
La figura dell’influencer dal punto di vista legale
L’influencer è un soggetto che viene utilizzato nell’ambito di una strategia di marketing sulla base della popolarità e del potere di influenzare i potenziali clienti.
I post, le storie e i commenti possono essere inseriti in forza di un accordo di testimonial con l’impresa (comunicazione commerciale) o possono costituire una libera manifestazione del pensiero dell’influencer.
Molto spesso noto che, con riguardo agli influencer, non viene nemmeno concluso un contratto scritto ma vengono incaricati tramite e-mail, vengono inviati i prodotti e tramite questi creano contenuti che non richiedono approvazione.
Spesso inoltre l’influencer viene incaricato da un’agenzia di comunicazione che svolge servizi di influencer marketing.
Sul punto, ti rinvio direttamente all'articolo dedicato all'influencer marketing dove puoi approfondire i profili di responsabilità di questo rapporto trilatero: qui.
L’influencer viene spesso incaricato per una campagna di comunicazione limitata nel tempo, invitato a partecipare ad uno specifico evento o a pubblicizzare a termine un prodotto. Di fatto quindi non viene instaurato un rapporto di fiducia tra azienda ed influencer ma la prima si avvale della popolarità del secondo quale veicolo per promuovere la vendita dei propri prodotti e servizi.
La figura dell’ambassador dal punto di vista legale
L’ambassador invece è un soggetto che, di norma, ha un rapporto continuativo con la singola azienda che l’ha individuato per promuovere il prodotto.
Si tratta di un rapporto di fiducia, fondato sul fatto che il primo è appassionato dei prodotti e servizi dell’azienda la quale quindi non si avvale dell’ambasssador per la promozione diretta dei propri prodotti e servizi, ma quale veicolo per trasmettere i valori aziendali.
Questo tipo di gestione determina la costituzione di un contratto di durata attraverso cui, ad esempio, l’ambassador può seguire l’azienda per un periodo di tempo non predeterminato occupandosi di creare contenuti (video o foto ad esempio) da veicolare nei propri profili (Instagram, YouTube ad esempio) mediante gli strumenti messi a disposizione dall’azienda.
Influencer vs ambassador
Dal punto di vista generale quindi possiamo ritenere che:
- L’ambassador è di norma titolare di partita iva e conclude con l’azienda un contratto di durata dando vita ad un rapporto di collaborazione continuativo con la singola azienda. Egli quindi conosce profondamente l’azienda, ne sposa valori è un’esperto dei prodotti e servizi. Il focus è quindi l’interesse verso l’azienda.
- L’influencer invece potrebbe non svolgere l’attività in modo professionale e dunque occasionale, viene reperito dall’agenzia di comunicazione e di norma instaura rapporti non continuativi con più aziende che lo contattato. viene quindi utilizzato per promuovere prodotti e servizi, focus della scelta assunta dall’azienda stessa.
I profili legali del contratto con influencer e ambassador
L’azienda può concludere con questi soggetti dei contratti atipici, in quanto nel nostro ordinamento non esiste il contratto per influencer o il contratto per ambassador. Sono quindi le parti a dover concordare sugli aspetti fondamentali e principali che vengono poi riportate nel documento.
In sintesi, gli elementi fondamentali che le parti devono prendere in considerazione sono:
1) Oggetto del contratto con influencer e ambassador
Cosa si impegna a fare l’influencer? Quali contenuti, con quale cadenza, con quale tone of voice.
Quale attività si impegna a svolgere l’ambassador? La realizzazione di contenuti visivi deve rispettare delle linee guida dell’azienda oppure, essendo un professionista del settore, non richiede approvazione delle opere?
2) Durata e recesso
Vi sono questioni che attengono tipicamente al ruolo dell’ambassador. Se l’accordo da vita ad un rapporto di durata, magari non predeterminata, significa che le parti devono avere la possibilità di sciogliersi dal rapporto per qualsiasi ragione (recesso). Oppure il contratto stesso può essere annuale con rinnovo automatico in difetto di disdetta entro un certo termine.
3) Pagamento: termini e modalità
Con riguardo all’influencer, anche in ragione alla popolarità dello stesso e al tipo di prodotto, egli può essere pagato tramite compenso oppure mediante il trasferimento di proprietà dei beni oggetto dell’attività promozionale.
Con riguardo invece all’ambassador, di norma, oltre al trasferimento di proprietà del prodotto (che di norma ha un valore economico maggiore) gli viene corrisposto un importo mensile o annuo o in ragione al numero di contenuti che realizza nell’interesse dell’azienda. Nulla esclude comunque invece che l’oggetto da promuovere (ad esempio una fotocamera) venga consegnata in comodato d’uso. In detto caso quindi, il contratto di ambassador conterrà anche i profili afferenti alla concessione in uso di un bene.
4) Responsabilità delle parti
Altro profilo di indubbia rilevanza pratica è la responsabilità della persona per il mancato o inesatto adempimento.
Nello specifico, l’influencer potrebbe ricevere il prodotto e non svolgere l’attività a cui si è impegnato; oppure l’ambassador potrebbe realizzare un contenuto non corrispondente alle linee guida imposte dall’aziende o idoneo a veicolare dei valori diversi o difformi rispetto ai desiderata dell’azienda.
In detti casi è bene che le parti possano a priori prevenire dette situazioni anche eventualmente pre-liquidando un risarcimento del danno.
Questi sono solo alcuni dei principali profili da tenere in considerazione nel momento in cui l’azienda decide di avvalersi di una persona esterna per la promozione del proprio brand, della propria immagine o della vendita dei propri prodotto o servizi. Ci avevi mai pensato?
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