Se sei un’agenzia di comunicazione, nell’ideazione della strategia di marketing può essere inserito lo studio dell’architettura di un negozio, la progettazione dell’allestimento fieristico o l’ideazione di uno spazio fisico all’aperto. Vediamo come e perchè tutelare questi elementi.
L’arredamento di interni può essere tutelato?
L’arredamento di interni e quindi anche un allestimento fieristico o uno spazio fisico esterno, possono essere tutelati a certe condizioni.
Come preannunciato su Instagram (se non mi segui, questo è il momento per farlo!) il 30 aprile è stata pubblicata una pronuncia molto attesa, relativa alla tutelabilità autorale dell’arredamento di interni.
Perchè l’immagine in evidenza ha ad oggetto swatches di lipsticks?
La questione ha interessato una nota azienda operante nel settore della produzione e commercializzazione di prodotti cosmetici e di profumeria la quale ha agito nei confronti di una competitor ritenendo, in sintesi, che quest’ultima avesse sfruttato il lay-out dei propri negozi, frutto di anni di investimento e ricerca, avesse violato i diritti esclusivi di realizzazione economica sul progetto di architettura commissionato e realizzato per i negozi e avesse compiuto quindi atti di imitazione continuativa e sistematica.
Il ruolo dell’agenzia di comunicazione nella progettazione di un layout
L’agenzia di comunicazione ha un ruolo fondamentale nell’ideazione e progettazione del layout. È quindi importante definire i rapporti tra cliente e agenzia per stabilire a chi appartengono i diritti e qual è l’estensione (spazio e tempo).
È quindi fondamentale dotarsi di un contratto di servizi di progettazione che nello specifico contenga l’ideazione, lo studio e la comunicazione del prodotto. Inoltre, l’accordo dovrà contenere:
- la specifica indicazione degli elementi che deve presentare lo store su cui poi sviluppare il progetto; potrebbe essere un brief concordato tra le parti;
- la descrizione delle fasi di lavoro, incluso collaudo, accettazione e richiesta di modifiche;
- la gestione dei diritti sulle idee creative e sui progetti esclusi.
È importante che il contratto sia costruito ad hoc per la regolamentazione completa e corretta della situazione.
Quali sono i requisiti per la tutela dell’arredamento di interni?
Per verificare se il caso specifico presenta questi requisiti bisogna fare un’analisi. Ti riporto di seguito alcuni punti fondamentali ma ti ricordo che la valutazione deve essere svolta con riferimento al concreto.
1) Il progetto è un’opera dell’ingegno?
L’art 1 della Legge a protezione del diritto d’autore prevede la tutela delle opere dell’ingegno (1) aventi carattere creativo (2).
L’opera dell’ingegno è qualcosa che proviene quindi dalla mente umana e non esclusivamente da una macchina. Ne ho parlato a proposito di intelligenza artificiale e quindi di software che ci possono aiutare (o sostituire) nella realizzazione di attività.
Il successivo art 2 con specifico riguardo alla tipologia di opere dell’ingegno tutelate, prevede la protezione dei disegni e delle opere dell’architettura.
2) Il progetto di arredamento di interni di un negozio è un’opera dell’architettura?
La cassazione ha detto SI. La tutela prescinde dall’incorporazione degli elementi dell’arredo con l’immobile (come invece previsto in passato) o dal fatto che i singoli elementi di arredo siano semplici o comuni e ciò utilizzati nel settore.
È necessario che il progetto sia identificabile o riconoscibile sul piano dell’espressione formale come opera unitaria d’autore, l’effetto di precise scelte di composizione d’insieme degli elementi.
L’esclusiva riguarda il complesso, l’opera unitariamente considerata di organizzazione dello spazio, l’utilizzo congiunto degli elementi di arredo secondo lo stesso disegno organizzativo.
Ad esempio, nel caso di Kiko vs Wiko, la Cassazione ha riconosciuto la predetta unitarietà nei seguenti elementi:
- Colore delle pareti;
- Particolari effetti nell’illuminazione;
- Ripetizione costante degli elementi decorativi;
- Impiego di determinati materiali;
- Dimensioni e proporzioni.
2) Il progetto di arredamenti di interni è dotato di carattere creativo?
Dipende. In generale, l’opera dell’ingegno è protetta dall’ordinamento purchè presenti un qualche elemento o una qualche combinazione originale, frutto della creatività ancorché minima del suo autore, così da potersi identificare, pur inserendosi in un genere assai diffuso, per essere un prodotto singolare dell’autore e da poter essere individuata tra le altre analoghe.
Ad esempio, nel caso di Kiko vs Wiko, la Cassazione ha riconosciuto l’originalità e quindi la presenza del minimo di apporto creativo per l’accesso alla tutela aurorale nei seguenti elementi:
- Ingresso open space con ai lati due grandi grafiche retroilluminate;
- Interno con espositori laterali consistenti in strutture continue ed inclinate lungo le pareti;
- Isole a bordo curvilineo posizionate al centro del negozio;
- Presenza di schermi TV incassati negli espositori inclinati;
- Utilizzazione di combinazioni degli stessi colori, bianco, nero, rosa/viola;
- Punti di illuminazione che diffondono luci fredde.
A tal proposito, il principio di diritto enunciato dalla Corte di Cassazione è il seguente:
In tema di diritto d’autore, un progetto o un’opera di arredamento di interni, nel quale ricorra una progettazione unitaria, con l’adozione di uno schema in sé definitivo e visivamente apprezzabile, che riveli una chiara “chiave stilistica”, di componenti organizzate e coordinate per rendere l’ambiente funzionale ed armonico, ovvero l’impronta personale dell’autore, è proteggibile quale opera dell’architettura, ai sensi dell’art 2 n. 5 L.A.
cORTE DI CASSAZIONE, SENTENZA N. 8433 DEL 30 APRILE 2020
Come dicevo all’inizio, un progetto e quindi un concept store, ma anche il layout fieristico, non possono dirsi automaticamente tutelati o automaticamente esclusi dalla tutela. La valutazione deve essere fatta con riguardo al caso specifico.
Con quali strumenti può essere tutelato l’arredamento di interni?
La legge a protezione del diritto d’autore, non prevede una registrazione o brevettazione: la protezione sorge in automatico nella misura in cui l’arredamento di interni, il concept store, sia dotato degli anzidetti requisiti.
Questa è una grande differenza rispetto a quanto previsto per la proprietà industriale, nell’ambito del quale il disegno, per trovare tutela completa, deve essere oggetto di registrazione.
1) La posizione del cliente
Per l’effetto, laddove un competitor riproduca in modo sostanziale gli elementi caratterizzanti l’arredamento di interni del titolare del diritto, quest’ultimo potrà validamente agire in giudizio chiedendo l’inibitoria alla prosecuzione della violazione e la condanna al risarcimento dei danni patiti per plagio (riferendosi alla violazione del diritto morale) e/o contraffazione (riferendosi alle violazioni dei diritti di sfruttamento economico).
Fermo restando che sarà necessario rendere compiuta prova del fatto che il concept sia dotato degli anzidetti requisiti affinché possa dirsi che l’opera dell’ingegno abbia carattere creativo.
2) La posizione dell’agenzia di comunicazione
Se sei invece un’agenzia, che hai fornito al cliente un preventivo per la progettazione del layout di un concept store oppure una serie di proposte creative di allestimento fieristico, è fondamentale che all’interno del contratto vengano disciplinati i diritti di ciascuna delle parti. Puoi partire dalla lettura dei vari articoli dedicati al tema contrattuale e alla documentazione che ti suggerisco di utilizzare per una gestione completa e corretta dei rapporti.
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